Disco verde di Palazzo Madama al ddl che tutela gli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. Ora il testo attende l'approvazione definitiva di Montecitorio
Il Senato dà il via libera alla legge sul whistleblowing, ovvero l’attività, da parte di un dipendente, di segnalare illeciti e irregolarità sul posto di lavoro. Pubblico o privato che sia. Gli ok da parte di Palazzo Madama sono stati 142, 61 i no e 32 gli astenuti. Se la Camera, a 600 giorni dalla prima approvazione, dirà “sì” al testo modificato dai senatori, ci saranno più tutele per le persone che denunciano possibili episodi di malaffare o di corruzione. Montecitorio aveva infatti dato il suo via libera il 21 gennaio 2016. Nel passaggio al Senato, però, il disegno di legge sul whistleblowing ha subito diverse modifiche. Quindi necessita di una terza lettura parlamentare e di ulteriore disco verde da parte dei deputati.
Cosa prevede la legge sul whistleblowing approvata in Senato
Il testo di legge sul whistleblowing che ha avuto il lasciapassare al Senato prevede innanzitutto una maggiore protezione dell’identità di chi sporge le denunce all’Anac o all’autorità giudiziaria. In più, tutela il “whistleblower” da possibili ritorsioni da parte del datore di lavoro. Come sanzioni, demansionamenti, trasferimenti, licenziamenti o altre misure penalizzanti. E vieta ulteriormente azioni di discriminazione per il dipendente che ha scelto di fare le segnalazioni.
Del Monte, direttore esecutivo di Transparency International Italia: “Buone norme ma serviva un fondo di garanzia”
“Il testo che esce dal Senato è meglio di quello arrivato in prima battuta dalla Camera”, dice Davide Del Monte, direttore esecutivo di Transparency International Italia. “Ora i whistleblower hanno qualche tutela in più. Sono infatti previste sanzioni per chi commette ritorsioni nei loro confronti. E in ogni caso sarà il datore di lavoro a dover dimostrare che la ritorsione non ha alcun legame con la segnalazione del dipendente. Inoltre, è previsto l’obbligo di introdurre canali di segnalazione confidenziali negli enti. Ci rammarica solo non vedere un fondo di garanzia a supporto dei whistleblower e la completa tutela dell’identità del segnalante. A ogni modo, ci riteniamo più che soddisfatti dal testo così approvato”.
Carnevali, presidente di Transparency International Italia: “Vinta una battaglia, ma non ancora la guerra”
Sullo stesso tono, i commenti di Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia. “Finalmente anche il Senato si è reso conto dell’importanza di questa legge sul whistleblowing. È dal 2009 che Transparency International Italia, per prima nel nostro Paese, ha intrapreso una lunga battaglia a livello politico e a livello culturale, per far comprendere l’importanza dei whistleblower nella nostra società. Oggi abbiamo vinto una battaglia importantissima, ma non ancora la guerra: aspettiamo infatti l’approvazione definitiva della legge da parte della Camera entro la fine di questa legislatura”.