Vaccini anti-influenza, le raccomandazioni del ministero della Salute per la stagione 2022-2023
Il ministero della Salute si prepara alla stagione influenzale 2022-2023, emanando una circolare con le raccomandazioni sulla vaccinazione. Questa è fortemente raccomandata e può essere offerta gratuitamente nella fascia di età 60-64 anni, al fine di “facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d’età di maggiore rischio di malattia grave, la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata”. A quella degli over 60 si aggiungono, però altre categorie: la fascia di età 6 mesi-6 anni (“anche per ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani”), i professionisti sanitari e socio-sanitari, gli anziani presenti in strutture residenziali o di lungodegenza. Priorità sarà data anche ad altre categorie, fra cui persone persone con patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, quali diabete, ipertensione, Hiv/Aids, asma e altre malattie croniche cardiache o polmonari. E anche donne in gravidanza.
La circolare è stata eleborata dalla Direzione Generale della Prevenzione sanitaria, in accordo con l’Istituto superiore di sanità. Dopo essere stata sottoposta al Coordinamento interregionale della prevenzione e al Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) e aver avuto parere favorevole da parte del Consiglio superiore di sanità. Gli obiettivi di copertura, per tutti i gruppi target, sono il 75% come obiettivo minimo perseguibile e il 95% come obiettivo ottimale.
Si parte a ottobre
“La vaccinazione – ricorda il ministero – costituisce la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza. Visto il perdurare della situazione epidemiologica relativa alla circolazione di Sars-CoV-2, il documento raccomanda di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale, a partire dall’inizio di ottobre e di offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione”. La Circolare raccomanda, infine, l’attivazione di campagne di informazione/educazione della popolazione e degli operatori sanitari coinvolti nella attuazione delle strategie vaccinali.