
Insonnia, disponibile in Italia daridorexant: agisce sull’orexina, un neurotrasmettitore che mantiene attivi i centri della veglia
L’insonnia cronica
L’insonnia è una patologia a elevata prevalenza nella popolazione generale, in particolar modo in quella femminile e con età avanzata. Si distingue in acuta (se dura meno di tre mesi), che riguarda circa il 30% della popolazione e cronica. Questultima può protrarsi anche tutta la vita, con una forbice di prevalenza tra il 10 e il 15%, vale a dire dai 6 ai 9 milioni solo in Italia. Sin dalle prime avvisaglie, dunque, andrebbe valutata, inquadrata e trattata secondo le linee guida internazionali. Finora però era mancato un pieno riconoscimento dell’insonnia cronica come patologia, ostacolando le richieste d’aiuto nelle fasi iniziali e impedendo una gestione adeguata della patologia. Le persone che soffrono di insonnia cronica, infatti, ricorrono spesso e per lunghi periodi al fai-da-te e vivono in una condizione di sofferenza soggettiva.
Come funziona daridorexant
Daridorexant agisce in modo mirato sul sistema dell’orexina, neurotrasmettitore della veglia, inibendone il funzionamento poiché si lega ai suoi due recettori. Ha una emivita di otto ore e di conseguenza blocca il funzionamento dell’orexina per un periodo di tempo coincidente con il sonno. Al mattino il neurotrasmettitore ricomincia a funzionare e il farmaco non dà sedazione dopo il risveglio. Gli studi controllati condotti con daridorexant hanno infatti dimostrato l’assenza di sonnolenza diurna e di problemi cognitivi.
I vantaggi
Spiega Luigi Ferini Strambi, Professore Ordinario di Neurologia Università Vita-Salute di Milano e direttore del Centro di Medicina del Sonno Irccs Ospedale San Raffaele di Milano: “Le caratteristiche di questa molecola non sono solo la sua maneggevolezza e la sua sicurezza, come hanno dimostrato gli studi che ne hanno valutato gli effetti collaterali, ma anche l’efficacia. Gli studi condotti in doppio cieco versus placebo hanno dimostrato che funziona sulla qualità e quantità del sonno e rimane efficace anche se assunto per lunghi periodi. Altro vantaggio del daridorexant è che non serve solo a ridurre il tempo di addormentamento, ma facilita anche il mantenimento del sonno. Inoltre, questo farmaco rispetto ad altri composti ipnotici, si è dimostrato sicuro anche nei soggetti che soffrono di apnee durante il sonno, quasi la metà dei quali ha un problema di insonnia con difficoltà di mantenimento del sonno”.
Favorire la cultura del sonno
Non basta però solo il farmaco per migliorare la vita degil insonni. A mancare, in Italia come in altri paesi è anche una cultura del sonno e la formazione ed informazione di medici e specialisti che si occupano di questa malattia. “Per poter affrontare l’insonnia cronica è importante fare una corretta diagnosi, studiarla in modo specifico, personalizzando l’approccio terapeutico in base al profilo del paziente” commenta Francesco Scopesi, General Manager di Idorsia Italia. “Abbiamo capito che la prima cosa da fare è proprio cambiare la percezione attuale dell’insonnia, considerata mero sintomo, ed elevare la forma cronica alla dignità di vera e propria malattia Per raggiungere questo obiettivo abbiamo intrapreso e sostenuto una serie di iniziative educazionali per migliorare la formazione del medico e la sua consapevolezza dell’impatto che l’insonnia cronica ha sulla vita del paziente”.
Scopesi ricorda che oggi l’insonnia è seguita da un gruppo molto ristretto di clinici, principalmente operanti nell’ambito dei Centri di Medicina del Sonno. Ancora troppo poco: “Noi vogliamo favorire l’allargamento della cultura del sonno in Italia” conclude. “Sappiamo che al paziente non viene chiesto ‘come dormi?’, che è invece una domanda fondamentale. L’insonnia è ancora molto sottovalutata, tutto questo deve cambiare”.
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