
Carenze farmaci: una proposta per tornare al “Made in Europe” e ridurre la dipendenza dai fornitori (come Cina e India)
Proposta che nasce dalle carenze
Nel documento congiunto, si chiede alla Commissione di ripetere con i principi attivi dei medicinali la strategia adottata per le materie prime critiche, nella cui lista ricadono già alcuni ingredienti necessari all’industria farmaceutica: puntare sul “made in Europe” per ridurre radicalmente la dipendenza dai fornitori terzi come Cina e India.
L’obiettivo della proposta, che prende le mosse dall’eccezionale carenza sugli scaffali vissuta negli ultimi mesi, «in particolare antibiotici, trombolitici e insulina, ma pure antipiretico e antidolorifici», è creare un “Critical Medicines Act” in grado di mobilitare i finanziamenti pubblici verso la produzione “in casa” di principi attivi e ingredienti intermedi. “Considerata la complessità dei problemi e i rischi che ne derivano, crediamo che l’Ue debba fare scelte drastiche quanto alla sicurezza dell’approvvigionamento dei medicinali», si legge nel non-paper circolato a Bruxelles.
Tre azioni per riportare la produzione “a casa”
A tal fine, i 19 ipotizzano tre azioni di breve, medio e lungo periodo: anzitutto la creazione, come strumento di ultima istanza, di un «meccanismo volontario di solidarietà all’interno del gruppo direttivo esecutivo per le carenze e la sicurezza dei medicinali dell’Ema, per alleviare temporaneamente le carenze di farmaci in uno Stato membro. L’azione dell’Agenzia europea per i medicinali nell’aiutare un Paese a trovare fornitori alternativi rimane preferibile, ma non è sempre sufficiente ad affrontare situazioni gravi».
In secondo luogo, c’è la spinta «ad accelerare la messa a punto della lista europea dei medicinali critici, a cominciare da quelli per cui sono state ripetutamente registrate carenze nel passato”, prosegue il documento. E infine, “come primo passo verso un approccio più strutturale e a lungo termine, vogliamo seguire l’esempio dello ‘European Chips Act’ e del ‘Critical Raw Materials Act’, che mirano ad aumentare la quota di mercato europea dei semiconduttori e la lavorazione di materie prime critiche”, si legge ancora nel non-paper.
Al vaglio un nuovo documento
Per questo, dovrebbe essere allo studio un “Critical Medicines Act” per sostenere la produzione in Europa di farmaci chiave, principi attivi e ingredienti intermedi per cui l’Unione europea dipende interamente da un solo Paese o, comunque, da un numero limitato di produttori». Vedi alla voce Cina (ma non solo). Questo provvedimento, proseguono i promotori «dev’essere visto come un insieme di strumenti diversi, tra cui meccanismi di finanziamento adeguati, e considerato complementare alla revisione della legislazione farmaceutica Ue. Dovrà tenere, inoltre, conto di una serie di questioni analizzate di recente, come l’impatto dei diversi sistemi di appalto pubblico sulla sicurezza degli approvvigionamenti”.
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