Slitta il parere dei governatori sulla manovra. Toti: “Ad oggi non ci sono le condizioni per un’intesa”. Garavaglia: “Situazione compromessa, Fsn si riduce”. Il 7 novembre audizione in Parlamento

Fumata nera dalla prima seduta della Conferenza delle Regioni sulla nuova legge di Bilancio. Il parere dei governatori sulla manovra slitta a giovedì 9 novembre. Con la sanità, ancora una volta, protagonista del braccio di ferro tra Regioni e Governo.
“Situazione compromessa”
“A oggi – spiega Giovanni Toti, governatore della Liguria e vicepresidente della Conferenza – non ci sono le condizioni minime per un’intesa, che significherebbe, alle condizioni attuali, intervenire ancora una volta sulle voci della sanità. Il Fondo sanitario nazionale aumenta nominalmente, ma su di esso viene caricato il rinnovo dei contratti e quindi di fatto diminuisce”. Nel testo della manovra, in effetti, non ci sono riferimenti a fondi ad hoc per il rinnovo contrattuale (2016/2018) del personale della sanità. Ecco, dunque, una situazione “molto compromessa”, dice Massimo Garavaglia, membro della giunta lombarda e coordinatore degli assessori regionali al Bilancio: “Di fatto il Fondo sanitario si riduce perché ciò che riguarda il contratto non è finanziato. Scende quindi a poco più di 112 miliardi, rispetto ai 112,6 di quest’anno. Sono circa 500 milioni in meno. Altro che nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea): sono meno servizi e più liste d’attesa”. Resta un miraggio, dunque, l’aumento nominale che avrebbe dovuto portare il Fondo sanitario nazionale a 114 miliardi nel 2018. Un cifra già ridimensionata dal contributo alla finanza pubblica richiesto alle Regioni (circa 600 milioni di euro).
Martedì 7 l’audizione
La Conferenza delle Regioni sarà convocata nuovamente il 9 novembre. Nel frattempo, martedì 7, è prevista un’audizione dei governatori davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. I temi sul tavolo sono sostanzialmente due: la sanità e il passaggio di personale personale dalle Province alle Regioni. “Utilizzeremo i prossimi giorni per cercare di superarle e trovare dei punti di equilibrio per cercare di fare la nostra parte”, spiega la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sulla stessa linea degli altri governatori per quanto riguarda la sanità: “Stiamo affrontando sfide nuove (dai nuovi farmaci ai Lea), abbiamo quindi la necessità di rifare i conti e anche di prevedere delle risorse in più”.