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NotiziaDiabete, dieta “mima-digiuno” resetta le cellule del pancreas
Data24/02/2017
Descrizione

Diabete, dieta “mima-digiuno” resetta le cellule del pancreas

Con un piano alimentare che simula gli effetti positivi ottenibili con sola acqua riattiverebbe le cellule beta per secernere insulina e tenere sotto controllo i livelli di glucosio. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cella dagli scienziati del laboratorio di Valter Longo


Una particolare dieta detta ‘mima-digiuno’ (Dmd) potrebbe essere usata per sconfiggere il diabete: infatti è risultata capace di riprogrammare cellule adulte del pancreas e ripristinare la funzione dell’organo, ovvero la produzione dell’ormone insulina che serve per regolare la quantità di zucchero nel sangue (glicemia). Lo rivela uno studio italiano condotto nel laboratorio di Valter Longo, lo scienziato che lavora tra la University of Southern California di Los Angeles e l’Ifom di Milano, e che ha ideato questo speciale piano alimentare che mima gli effetti positivi ottenibili col digiuno (solo acqua), ma senza digiunare e quindi senza troppe difficoltà e soprattutto senza rischi. La nuova ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cell e mostra le potenzialità della dieta di Longo sia sul diabete giovanile (di tipo 1 in cui le cellule produttrici di insulina non ci sono più perché hanno subito un attacco da parte del sistema immunitario) sia per il diabete più diffuso, di tipo 2 o insulino-resistente, quello legato anche all’obesità.
La Dmd è caratterizzata da alcuni giorni al mese di alimentazione con poche calorie e cibi ben selezionati (ad esempio pochi zuccheri, pochi grassi saturi, poche proteine etc) mentre per il resto del tempo si può seguire un’alimentazione normalissima. In questo lavoro Longo ha mostrato che la Dmd promuove la crescita di nuove cellule produttrici di insulina riducendo i sintomi del diabete di tipo 1 e tipo 2 nei topi. Gli stessi effetti sono stati ottenuti in provetta su cellule di pancreas umano. In pratica la dieta riaccende dei geni embrionali e trasforma cellule pancreatiche non adibite alla produzione di insulina in ‘cellule beta’, il cui lavoro è appunto quello di produrre l’ormone. Gli sviluppi di questo studio hanno una portata enorme perché potrebbero condurre in futuro a una cura del diabete di tipo non farmacologico ma solo attraverso questa particolare alimentazione.