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NotiziaConcorrenza per gli emoderivati, il Consiglio di Stato dice sì
Data24/10/2017
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Concorrenza per gli emoderivati, il Consiglio di Stato dice sì

I giudici di Palazzo dicono sì a una maggiore concorrenzialità nel mercato della trasformazione del plasma umano raccolto in Italia. Ma l’autorizzazione sarà solo per le imprese che garantiscono dai rischi di contaminazione. "Un sistema più aperto è essenziale per il contenimento della spesa sanitaria”, si legge nella sentenza


Il Consiglio di Stato dà l’ok alla concorrenza per gli emoderivati. Sul mercato della trasformazione del plasma umano raccolto in Italia deve operare, secondo i giudici di Palazzo Spada, un numero più ampio di soggetti. Tuttavia, l’autorizzazione sarà soltanto per le imprese che danno sufficienti garanzie per quanto riguarda i rischi di contaminazione del sangue raccolto in Italia. “Un sistema più aperto al mercato europeo è strumento essenziale per assicurare il contenimento della spesa sanitaria”, si legge nella sentenza n. 4870/17 della terza sezione del Consiglio di Stato pubblicata il 23 ottobre. “E, al contempo, migliorare i livelli di sicurezza del plasma e di efficacia dei farmaci prodotti (condizioni che un sistema tendenzialmente monopolistico non è in grado di assicurare)”.

La concorrenza per gli emoderivati? Sì, ma a patto di garantire dai rischi di contaminazione del plasma

Il Consiglio di Stato conferma quindi la decisione precedente del Tar del Lazio. Il tribunale amministrativo aveva respinto il ricorso presentato da Kedrion, azienda che produce farmaci emoderivati in impianti produttivi italiani, contro l’autorizzazione rilasciata a due imprese concorrenti, che operavano rispettivamente in Svizzera e in Svezia. Secondo l’organo di giurisdizione amministrativa di secondo grado, nei Paesi in cui agiscono le due aziende contro cui l’impresa con stabilimenti in Italia ha fatto ricorso il sistema di raccolta del sangue è pubblico e non profit. Queste due condizioni – precisano i giudici – garantiscono dal pericolo di contaminazione del plasma italiano.