
Liste d’attesa, trasparenza sui tempi solo in cinque Regioni
Sanità e Politica
La maggior parte delle Regioni italiane bocciate in materia di trasparenza sulle liste d’attesa. A dirlo sono i primi risultati di un monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sulla rendicontazione pubblica dei tempi di attesa. Un’analisi che premia cinque Regioni: Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Valle d’Aosta e P.A. di Bolzano. E assegna una maglia nera a Campania, Molise e Toscana.
Lo scorso 14 giugno, in vista della predisposizione del nuovo Piano nazionale di governo delle liste d’attesa (Pngla), il ministro della Salute Giulia Grillo ha inviato a Regioni e Province autonome una circolare finalizzata a raccogliere informazioni capillari sulle modalità di gestione delle liste di attesa e dell’attività libero-professionale intramuraria. “Considerato l’interesse del nuovo esecutivo per la spinosa questione dei tempi di attesa – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GImbe – abbiamo deciso di rendere noti i risultati preliminari del monitoraggio indipendente sugli adempimenti di Regioni e Province autonome”. Informazioni che, secondo quanto previsto dal cosiddetto “decreto trasparenza” (Dlgs 14 marzo 2013, n. 33), dovrebbero essere rese pubblicamente disponibili a tutti i cittadini.
In questa prima fase dello studio, spiega la Fondazione, la ricerca dei documenti è stata effettuata sia tramite la consultazione diretta dei siti web istituzionali di Regioni e Province autonome sia tramite ricerche Google utilizzando varie parole chiave: “liste di attesa”, “liste d’attesa”, “tempi di attesa”, “tempi d’attesa”.
Tutte le Regioni e Province autonome rendono disponibili sia le delibere di recepimento del Pngla 2010-2012 sia i Piani Regionali per il governo delle liste di attesa. Dopo la pubblicazione della prima versione, tali piani sono stati variamente aggiornati o integrati dal 2010 al 2018. Dai siti istituzionali emerge un quadro molto eterogeneo, riassunto così dalla Fondazione Gimbe:
Solo 5 Regioni offrono sistemi avanzati di rendicontazione pubblica sui tempi di attesa:
I risultati preliminari dello studio dimostrano che la trasparenza sui tempi di attesa rimane in larga parte disattesa dalle Regioni. “Al fine di contrastare questo inaccettabile livello di mancata trasparenza – conclude Cartabellotta – la Fondazione Gimbe auspica che il nuovo Piano nazionale per il governo delle liste di attesa definisca criteri univoci per rendicontare pubblicamente i tempi di attesa, per consentire ai cittadini di partecipare attivamente al miglioramento dei servizi sanitari e per fornire a Istituzioni e ricercatori una base univoca di dati per confrontare le performance regionali, anche ai fini di un inserimento di tale indicatore nel monitoraggio degli adempimenti Lea”.
Liste d’attesa, trasparenza sui tempi solo in cinque Regioni
A dirlo è uno studio della Fondazione Gimbe, analizzando i risultati preliminari di un monitoraggio indipendente sulla rendicontazione pubblica dei tempi di attesa. Promosse Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Valle d’Aosta e P.A. di Bolzano
L’iniziativa del ministro e lo studio Gimbe
Un auspicio